

In una parola direi che il viaggio a Stoccolma è stato ... UAO!
Bello fès ragazzi. E' andato via tutto liscio, senza intoppi, abbiamo girato un casino e ci siamo divertiti un pacco.
Venerdì il volo Ryanair ci ha portato all'aeroporto di Skavsta, ad un centinaio di km da Stoccolma che abbiamo raggiunto in bus. Il paesaggio è strepitosamente fantastico. Prati tenuti benissimo, fattorie isolate e rigorosamente di legno rosse e alberi alberi alberi alberi. Insomma una foresta infinita. Arrivati al terminal di Stoccolma la metro ci ha portato alla fermata Zinkensdamm, dove avevamo l'albergo. Lasciati i bagagli abbiamo visitato un po' la zona per poi rifocillarci al ristorante tipico svedese: i piatti locali non sono certo mancati tra salmone, sardine, pesce vario, patate e aneto (sarebbe come il nostro prezzemolo, gli svedesi lo mettono dappertutto!). Serata tranquilla tra lo stupore di un sole che non cala mai e la stanchezza per il viaggio. Dopo qualche risata prima di addormentarsi anche la notte svedese ci raggiunge verso mezzanotte.
Sabato, dopo una colazione tipica in centro (un signore ci ha riconosciuto italiani e ci ha detto che conosceva solo due espressioni in italiano vale a dire: "non mi scocciare" e "ti spacco la faccia" ... mmmm ... chissà dove le ha imparate) ci siamo avviati al museo più interessante del mondo, che ci ha tenuti al coperto mentre fuori pioveva per circa 5 ore senza mai annoiarci, anzi: il Vasa Museum. Il Vasa è un vascello reale del 1600 che per errori di progettazione, dopo solo un miglio, si è inclinato per il vento ed è affondato in porto tra l'orrorre e lo stupore dei tanti svedesi che erano accorsi per vederlo partire nel suo viaggio inaugurale. Recuperato una trentina di anni fa e magnificamente conservato è stato esposto in questo museo spettacolare. Veramente stupendo. Merita.

Dopo un pranzo veloce alla svedese, il sole ci ha simpaticamente raggiunto permettendoci di anticipare la visita allo Scansen: un gigantesco museo all'aperto che ripropone tutta la cultura svedese, dalle sue fattorie tipiche, alle professioni artigianali dei primi settecento, fino agli animali tipici: leoni marini, alci, orsi e renne ovviamente. Lo scopo è quello di conservare un patrimonio che altrimente verrebbe sommerso dal progresso. Dopo i 24 km a piedi un attimo di relax è quello che ci vuole.


La sera dopo un aperitivo sulla riva, Gamla Stan, la città vecchia, ci offre uno splendido scorcio delle sue viuzze e del lago Malaren e così ne approfittiamo per mangiare presso un risotrante tipico: peccato che la guida non si fosse spiegata tanto bene e fosse un risotorante tipico ma americano ... le risate non mancano e le figure di palta nemmeno.

Domenica giro in battello tra le 14 isole che compongono l'arcipelago di Stoccolma, passando sotto molti dei 97 ponti che le uniscono. Spettacolare.

Tra il cambio della guardia e un giro in centro sempre con il sole non si capisce mai che ore sono così finiamo per mangiare a degli orari assurdi. Il ristorante nella piazza principale espone un menù in Italiano, finalmente possiamo capire cosa ordinare.. Tra antipasti, polpette, salmone, aringhe marinate, arrosto di renna e dolce con lampone artico ci riempiamo a tal punto che camminare fino in albergo è l'unico modo per tornare a respirare.

Lungo il tragitto ci sorprende il tramonto spettacolare sopra Stoccolma che ci incolla lo sguardo e la macchina fotografica fino a mezzanotte.. Ma a che ora va a dormire il sole quassù ??? incredibile ...

Purtroppo siamo agli sgoccioli, forse dovevamo fare una settimana ... sembra sempre troppo veloce il tempo in vacanza ... l'ultimo giorno tra una colazione al bar italiano (peccato l'abbiamo letto tardi che c'era anche il cappuccino senza doverglielo spiegare in inglese....) e un giro della city arrivano subito le 3 e la navetta per l'aeroporto ci aspetta già ...
Spettacolo. Grazie fratelloni. E grazie Stoccolma, grazie Svezia... Per un momento ho desiderato di essere nata lì, ma aspettami perchè tornerò ...
E intanto mi fa così strano che qui il sole se n'è già andato a dormire...

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