Quando devi fare le valige e partire fai tutto lentamente.
Non ci hai mai pensato prima che un giorno sarebbe arrivato anche questo momento, il momento di salutare, di dire arrivederci o addio.
Mentre raccogli parti di te dagli armadi, dal cassetto mai più aperto, dalla polvere mai più tolta, ti passano davanti tanti volti, tante immagini, tanti sorrisi e qualche pianto.
Hai paura di dimenticarti com'era e così scatti qualche fotografia che ti racconterà i particolari di questa vita, anche quando la tua mente farà fatica a ricordarli tutti, i particolari.
Quando sai che devi partire ti assale un po' di tristezza per quello che devi lasciare.
Vorresti rifare tutto. Farci stare dentro tutto dentro questi pochi attimi che restano prima di chiudere la porta.
Vorresti farci stare ancora qualche cinema, qualcha happy-hour, qualche notte in macchina sulla circonvallazione, qualche corsa dietro i tram e gli autobus perchè sei sempre in ritardo, qualche sera sui navigli a specchiarsi sull'acqua (allora ti erano sembrati tanto sporchi i navigli, ma a pensarci adesso vorresti fotografarli ancora per l'ultima volta), qualche cena per festeggiare anche quello che non c'è pur di stare in compagnia, qualche camminata verso piazza del Duomo, magari per i panzerotti di Luini o forse da Marghera a prendersi un gelato (chissà cosa pensano di noi quando entriamo in dieci e non ci mettiamo in coda), qualche notte fino alle 4 a guardarsi i film o a tentare di fare un discorso serio e poi addormentarsi sul divano, qualche laurea in Cattolica perchè finalmente è di nuovo festa, qualche cosa che mi ricordi questi anni di vita con voi a Milano.
Vorresti farci stare tutto, per riassaporarlo un'ultima volta. Ma non c'è più tempo. C'è solo un po' di malinconia.
Chiudi la valigia e cominci a girare per casa. Ogni angolo è un ricordo. Persino il tappeto del salotto mi parla di voi: quella volta il gioco dell'uovo non c'era riuscito tanto bene e per fare andar via la macchia ce n'era voluto di tempo...
E' strano ritrovarsi solo ora a pensare a quello che non abbiamo fatto mai. A quello che potevamo fare, in più.
Ma in fondo sapere che ce la siamo goduta a mille e che un'università così, una città così, un Hotel così, una compagnia così sono stati l'ossigeno delle mie giornate qui.
E' un po' dura andare via adesso, ma vi sentirò sempre scorrere dentro. Grazie davvero amici miei.
Non ci hai mai pensato prima che un giorno sarebbe arrivato anche questo momento, il momento di salutare, di dire arrivederci o addio.
Mentre raccogli parti di te dagli armadi, dal cassetto mai più aperto, dalla polvere mai più tolta, ti passano davanti tanti volti, tante immagini, tanti sorrisi e qualche pianto.
Hai paura di dimenticarti com'era e così scatti qualche fotografia che ti racconterà i particolari di questa vita, anche quando la tua mente farà fatica a ricordarli tutti, i particolari.
Quando sai che devi partire ti assale un po' di tristezza per quello che devi lasciare.
Vorresti rifare tutto. Farci stare dentro tutto dentro questi pochi attimi che restano prima di chiudere la porta.
Vorresti farci stare ancora qualche cinema, qualcha happy-hour, qualche notte in macchina sulla circonvallazione, qualche corsa dietro i tram e gli autobus perchè sei sempre in ritardo, qualche sera sui navigli a specchiarsi sull'acqua (allora ti erano sembrati tanto sporchi i navigli, ma a pensarci adesso vorresti fotografarli ancora per l'ultima volta), qualche cena per festeggiare anche quello che non c'è pur di stare in compagnia, qualche camminata verso piazza del Duomo, magari per i panzerotti di Luini o forse da Marghera a prendersi un gelato (chissà cosa pensano di noi quando entriamo in dieci e non ci mettiamo in coda), qualche notte fino alle 4 a guardarsi i film o a tentare di fare un discorso serio e poi addormentarsi sul divano, qualche laurea in Cattolica perchè finalmente è di nuovo festa, qualche cosa che mi ricordi questi anni di vita con voi a Milano.
Vorresti farci stare tutto, per riassaporarlo un'ultima volta. Ma non c'è più tempo. C'è solo un po' di malinconia.
Chiudi la valigia e cominci a girare per casa. Ogni angolo è un ricordo. Persino il tappeto del salotto mi parla di voi: quella volta il gioco dell'uovo non c'era riuscito tanto bene e per fare andar via la macchia ce n'era voluto di tempo...
E' strano ritrovarsi solo ora a pensare a quello che non abbiamo fatto mai. A quello che potevamo fare, in più.
Ma in fondo sapere che ce la siamo goduta a mille e che un'università così, una città così, un Hotel così, una compagnia così sono stati l'ossigeno delle mie giornate qui.
E' un po' dura andare via adesso, ma vi sentirò sempre scorrere dentro. Grazie davvero amici miei.